Parrocchia San Giuseppe Artigiano in Settimo Torinese


UN LUOGO PER UNIRE UN QUARTIERE


  

LA STORIA DELLE CASE GESCAL

La Chiesa della Beata Vergine Consolata fu inaugurata nel 1987.

La Chiesa di via Einaudi venne realizzata per venire incontro alle esigenze di un quartiere (il Borgo Provinciale), sempre più popolato e soprattutto per rispondere alle esigenze dei grandi insediamenti di condomini costruiti negli anni ’70 (le case Gescal) e compresi tra Via Einaudi, Via Consolata, Via Pirandello e C.so Piemonte. L’edificio, di concezione urbanistica, molto semplice e moderna, si integra alla perfezione con il luogo popolare dove è ubicato, grazie al rivestimento in paramano analogo a quello utilizzato per la costruzione dei condomini circostanti. La Chiesa, sede e succursale della Parrocchia S. Giuseppe Artigiano, è affidata alla cura pastorale del diacono Mario Sabato, che vi abita con la moglie Tiziana Frigerio ed i suoi tre figli.  

UN  QUARTIERE COME GLI ALTRI

 

  La crescita troppo veloce e smisurata di numerosi insediamenti popolari, costruiti attorno a condomini tutti uguali, alle Gescal come al Villaggio Fiat, portò con se numerosi problemi di isolamento ed integrazione dei suoi abitanti con il resto della città. I giovani crescevano senza risorse e senza servizi; la mancanza di spazi di aggregazione e di politiche di incontro con gli altri giovani della città accresceva i problemi del disagio giovanile. A distanza di ormai 35 anni dalla costruzione di questi primi edifici, possiamo ormai dire che i problemi sono diventati quelli comuni a tutti gli altri quartieri della città, anzi, qui l’invecchiamento della popolazione è ancora più evidente rispetto ad altre zone urbanistiche più recenti. La Chiesa della Consolata ha da sempre svolto un importante ruolo di aggregazione nei confronti degli abitanti del quartiere Gescal. Ne parliamo con il diacono Mario Sabato, che ormai dal 1999 abita in questo luogo e ha vissuto in maniera attiva le varie trasformazioni sociali degli ultimi anni. “Il problema principale di questa Chiesa” afferma il diacono “ e della comunità delle Gescal in generale, è sempre stato il senso di divisione e di isolamento nei confronti del resto del Borgo provinciale. Sembrava quasi che la realtà della Chiesa del Villaggio Fiat e quella delle case Gescal fossero due entità completamente distinte e divise tra loro. Noi invece abbiamo sempre cercato di lavorare per l’integrazione, ragionando come se le due realtà appartenessero ad un’unica entità comune”. Numerose sono state anche le iniziative di aggregazione nei confronti dei giovani, soprattutto grazie alla realizzazione di tornei sportivi, di feste, di spettacoli che hanno sempre riscosso un buon successo nel quartiere, grazie alla ormai lunga esperienza che Maria Sabato e la moglie Tiziana Frigerio hanno acquisito nell’ambito dell’animazione giovanile.   “Abbiamo comunque una comunità attiva e partecipe alle varie attività che abbiamo organizzato” sostiene con soddisfazione Mario Sabato “ormai possiamo dire con certezza che il nostro percorso non è stato vano ed inutile bensì è servito, assieme agli sforzi della gente del quartiere, per creare un condiviso senso di comunità”. Mario Sabato conclude con una riflessione che induce all’ottimismo, anche se impregnata di reale senso pratico. “Non è facile, nella realtà odierna, avvicinare e coinvolgere i ragazzi, gli adulti e anche gli anziani verso una reale attività comunitaria. Molto spesso la partecipazione ed il coinvolgimento si limitano alle grandi occasioni, agli eventi sportivi, alle feste in generale. Tocca però a noi religiosi lavorare concretamente per invertire questa tendenza; solo se siamo veramente attenti alle esigenze della gente comune e soprattutto dentro i problemi del nostro territorio, possiamo cercare di invertire la tendenza ormai comune verso l’isolamento.”   Negli ultimi 3 anni, per iniziativa  della parrocchia, è nato un gruppo giovani del teritorio che si ritrovano settimanalmente per affrontare i problemi della scuola, del lavoro e del quartiere e che partecipano allo Spazio Giovani di C.so Agnelli. Questa iniziativa si collega idealmente all'opera di aggregazione giovanile che fece la GIOC nei primi anni di vita della chiesa.     

          
Articolo di Osvaldo Toldo su "LA NUOVA VOCE"  del  16 Giugno 2010